IN COLLABORAZIONE CON

ACK SERVICE AND DESIGN
Può sembrare semplice e riduttivo, ma lo scopo è di essere chiari e comprensibili:
“Il coach non è altro che un allenatore che – così come nello sport ti aiuta a vincere le gare e diventare campione – ti sostiene per diventare un campione in ogni ambito della tua vita!”
E’ ovvio che non tutti i coach sono bravi e giusti per le tue esigenze.
Purtroppo, nel corso degli anni questa professione ha visto una aumento indiscriminato di figure poco professionali che, lavorando come coach, hanno un po’ rovinato la reputazione di quelli davvero competenti.
In questo articolo, però, voglio parlare solo di veri professionisti, come quelli di ACK SERVICE & DESIGN, con cui collaboro con grande stima, avendone apprezzato nel tempo i valori, la passione e le competenze.
IL COACHING AZIENDALE

Nello specifico, il coaching aziendale è un processo di affiancamento di un coach ad un’azienda, finalizzato al raggiungimento di obiettivi di crescita e miglioramento avendo, come valori cardini, la produttività aziendale e il benessere individuale delle persone.
Uno dei motivi per cui spesso le aziende si avvicinano alla figura del coach è che i titolari o i responsabili Risorse Umane si ritrovano con manager che hanno alte competenze, un forte attaccamento al lavoro e all’ azienda, ma hanno grosse difficoltà a relazionarsi in maniera efficace con i propri colleghi e collaboratori.
Nelle aziende italiane, e in particolar modo in quelle meno strutturate, la figura del coach viene ancor oggi spesso erroneamente confusa con quella dei consulenti aziendali e se mi seguirai, ti spiegherò in cosa consiste il lavoro di un bravo coach.
I PRINCIPALI BENEFICI DEL COACHING AZIENDALE
Il coach non è un consulente aziendale, ma un esperto del settore di riferimento che, allineandosi con la visione d’insieme, sviluppa le potenzialità ancora inespresse o male direzionate dei coachee, grazie all’ausilio di protocolli, tecniche e strategie specifici.
I benefici di un valido percorso di coaching sono molteplici.
– Miglioramento del clima aziendale
– Miglioramento dello stile di leadership
– Migliore gestioni delle fasi del Cambiamento
– Ottimizzazione del potenziale dei propri uomini
– Sviluppo del problem solving
– Gestione del passaggio generazionale
– Miglioramento delle performance dei singoli
– Motivazione dei team aziendali.
Perché un percorso di coaching in azienda possa avere successo, è fondamentale che azienda, coachee e coach siano allineati sui risultati attesi all’avvio del processo di coaching.
CONDIZIONI PRELIMINARI PER IL COACHING
In alcuni casi è lo stesso manager che chiede di essere seguito da un coach ma, nella maggior parte dei casi, è l’azienda o il responsabile risorse umane a proporre al manager un percorso di coaching.
Quando avviene questo, potrebbe capitare che il manager di turno, non avendo le idee chiare riguardo l’intervento di coaching, non ne comprenda l’utilità.
All’azienda deve essere chiaro che il coach non è un consulente che, grazie alla sua competenza, porta delle conoscenze che il manager non possiede. Tanto meno uno psicologo, un terapeuta, che risolve comportamenti patologici.
IL COACH LAVORA SUL POTENZIALE DEL COACHEE

Il coaching non deve essere intenso come la cura miracolosa che sistema rapporti ormai compromessi e salva relazione deteriorate.
Il coach, infatti, si allea con il manager e con i dipendenti incondizionatamente e li sostiene con fiducia e autenticità in un’inevitabile percorso di crescita personale, ad una profonda conoscenza di sé e delle proprie potenzialità, allo sviluppo di tale potenziale e al raggiungimento dell’obiettivo che porterà a far decollare l’azienda nella sua totalità.
È impossibile che alla fine del percorso, il cambiamento non incida positivamente sulla vita dell’individuo.
Le persone infatti si scoprono, identificano quello che sanno meglio fare e come utilizzare queste qualità. Scoprono ciò che le rende sicure, efficaci, produttive e, più importante, quello che le rende felici.
Riescono a gestire meglio i rapporti con gli altri, che si tratti della sfera privata o lavorativa, creando nuovi rapporti, più solidi e duraturi.
Non per ultimo, hanno l’opportunità di conoscere un metodo efficace per il raggiungimento degli obiettivi, iniziano a ragionare appunto nell’ottica di concretizzazione degli obiettivi e dei benefici derivati dallo sviluppo del potenziale delle persone, nell’ottica di attuazione di piani di azioni pratiche.

Con questa visione, identificano degli obiettivi ambiziosi da raggiungere, obiettivi essenziali per il loro lavoro, per il loro benessere.
Per essere tolleranti, pazienti, creativi, soddisfatti, efficaci, produttivi, amorevoli, per guidare, per ispirare, per trasmettere, per educare e insegnare, per coinvolgere e motivare, bisogna prima di tutto, stare bene!
Il nostro stare bene incide positivamente, e in modo inequivocabile, sulle nostre scelte, decisioni, progetti, relazioni, sui contesti, sugli eventi.
È proprio questo l’obiettivo duplice, “nascosto”, l’obiettivo-regalo se vogliamo, di ogni percorso di coaching.
Tramite la consapevolezza, la cura di sé, l’autonomia e l’auto-scoperta, i coachee iniziano a conoscersi e trovare quello che li fa star bene.
Ed è esattamente per questa ragione che ognuno di noi dovrebbe beneficiare del sostegno di un coach.
Ad alcuni può sembrare poco, può sembrare banale, può sembrare scontato, ma è il punto di partenza nel viaggio verso la nostra auto-realizzazione in tutti i campi.
TUTTI POSSIAMO AVERE DEI BENEFICI UNICI DA UN VALIDO PERCORSO DI COACHING
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