DUE MENTI E TRE CERVELLI

Le capacità cognitive dell’uomo sono una risposta funzionale alle emozioni.

Lo studio dell’evoluzione dell’essere umano ha permesso di determinare come, per la sopravvivenza della specie, si siano sviluppati tre diverse aree cerebrali e due menti.

Il tronco cerebralecervello rettile – regola le funzioni emotive necessarie per la vita.

Per esigenze evolutive, si è sviluppato il sistema limbicocervello mammifero – necessario per l’apprendimento e la memoria.

Solo successivamente si è sviluppata la neocorteccia che governa la parte razionale.

Nei primati, il rapporto tra neocorteccia e sistema limbico è potenziato rispetto alle altre specie e, negli esseri umani, è al massimo del rapporto neurale.

LE DUE MENTI

La neuroscienza ha quindi confermato che abbiamo, a tutti gli effetti, due menti: una che pensa, l’altra che sente. Una razionale e l’altra emotiva.

Queste due modalità della conoscenza, così fondamentalmente diverse, interagiscono per costruire la nostra vita mentale.

La mente razionale è la modalità di comprensione della quale siamo solitamente coscienti. Dominante nella consapevolezza e nella riflessione, capace di ponderare e di riflettere.

Accanto ad essa c’è, quindi, l’altro sistema di conoscenza impulsiva e potente, anche se a volte illogica, rappresentato dalla mente emozionale.

CUORE E MENTE

La dicotomia emozionale/razionale è simile alla popolare distinzione tra cuore e mente. Quando sappiamo che qualcosa è giusta con il cuore, la nostra convinzione è di un ordine diverso, in qualche modo è una certezza più profonda di quando pensiamo la stessa cosa con la mente razionale.

Il rapporto fra razionale ed emozionale, nel controllo della mente, varia lungo un gradiente continuo. Quanto più intenso è il sentimento, tanto più dominante è la mente emozionale – e più inefficace quella razionale. Questa situazione sembra derivare dal vantaggio evolutivo, affermatosi nel corso di tempi lunghissimi, rappresentato dall’essere guidati dalle emozioni e dalle intuizioni. E’ infatti necessaria una reazione immediata, in un contesto di pericolo – circostanze nelle quali indugiare a pensare sul da farsi potrebbe costarci la vita.

Nella maggior parte dei casi, queste due menti, l’emozionale e la razionale, operano in grande armonia e, le loro modalità di conoscenza, così diverse, si integrano reciprocamente per guidarci nella realtà.

EQUILIBRIO SEMI INDIPENDENTE

Di solito c’è un equilibrio fra mente razionale ed emozionale. L’emozione alimenta e informa le operazioni della mente razionale, mentre questa rifinisce, e a volte oppone, il veto agli input delle emozioni.

Tuttavia, la mente emozionale e quella razionale, sono facoltà semi indipendenti. Ciascuna di esse, infatti, riflette il funzionamento di circuiti cerebrali distinti, sebbene interconnessi.

Lo studio dell’evoluzione del cervello ha quindi dimostrato che, il cervello pensante, si è evoluto da quello emozionale. Questo dato dice molto sui rapporti fra pensiero e sentimento: infatti, molto prima che esistesse un cervello razionale, esisteva già quello emozionale.

Ecco perché, prima di dedicarci all’apprendimento razionale, dobbiamo imparare ad usare e gestire il nostro immenso mondo emotivo. Non è un caso, infatti, che le emozioni abbiano determinato l’intera evoluzione umana.


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