LAVORA PER E CON LA FELICITA’

La felicità è lo stato d’animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri.

L’etimologia fa derivare felicità da “felicitas”, deriv. “felix-icis”, “felice”, la cui radice “fe-” significa abbondanza, ricchezza, prosperità.

La nozione di felicità, intesa come condizione (più o meno stabile) di soddisfazione totale, occupa un posto di rilievo nelle dottrine morali dell’antichità classica, tanto è vero che si usa indicarle come dottrine etiche eudemonistiche, solitamente tradotto come “felicità”.

L’eudemonismo è la dottrina morale che, riponendo il bene nella felicità (eudaimonia), la persegue come un fine naturale della vita umana. Il termine non indica solo gioia, ma anche l’accettazione del diverso e la tranquillità con gli altri.

Tale concezione varia, naturalmente, col variare della visione-concezione del mondo (Weltanschauung) e della vita su di esso.

LA FELICITA’ SECONDO LA SCIENZA

Secondo la scienza, la felicità si basa su due fattori:

– un sentimento di soddisfazione nei confronti della propria vita (per esempio, trovare un senso nel proprio lavoro)

– un sentimento di benessere nel quotidiano.

La ricerca nell’ambito della psicologia e della felicità definisce una persona felice come una persona che prova spesso delle emozioni positive, come la gioia, l’orgoglio e la soddisfazione e raramente emozioni negative, come la tristezza, l’ansia e la collera.

LA FELICITA’ AZIENDALE

Nell’ambito professionale, la felicità è uno stato d’animo specifico che aiuta le persone a lavorare in maniera ottimale e a sfruttare tutto il proprio potenziale, anche se non è sempre facile raggiungerla.

Il mondo del lavoro, infatti, mette le persone davanti a due situazioni:

– avere dei colleghi che non si sono scelti, ma sono stati imposti

– avere il dovere di portare a termine compiti che non sono stati scelti ma sono stati imposti.

Queste sono condizioni che, generalmente,  portano a dover affrontare una serie di difficoltà.

Per sentirsi felici, però, si può sempre fare qualcosa, anche in contesti particolarmente impegnativi.

LA FELICITA’ COME NECESSITA’

La felicità non rappresenta un bonus, bensì una necessità per ogni luogo di lavoro altamente performante.

Secondo Annie Mckee – consigliera e autrice sul tema di leadership internazionale – la felicità sul luogo di lavoro è ormai un elemento fondamentale. Quando un individuo è infelice, infatti, il suo cervello ha la tendenza a disimpegnarsi, fatto che riduce le sue capacità creative, il suo spirito critico e tutta una gamma di funzioni essenziali per un’impresa.

Ecco alcune ragioni per le quali la felicità è importante all’interno di una impresa:

– la felicità è “contagiosa” e si diffonde tra i collaboratori

– i dipendenti felici mostrano un atteggiamento produttivo – i dipendenti felici sono più produttivi

– è stato dimostrato scientificamente che la felicità ispira la creatività

– i dipendetti felici non hanno paura di fare degli errori e, di conseguenza, osano di più

– i dipendenti felici si sostengono a vicenda.

5 CONSIGLI PER ALLENARE LA FELICITA’

Non sempre si è nelle condizioni di lavoro ottimali. Questo, però, non deve scoraggiare. La ricerca della felicità, nel contesto lavorativo, così come in quello privato, è un percorso personale che si basa su piccole, ma importanti scelte quotidiane.

Per trovare la propria condizione di felicità è quindi opportuno lavorare, in modo serio e costante, su se stessi.

1. TROVA LA TUA MOTIVAZIONE

Molte persone sono infelici sul lavoro perché non hanno scoperto fondamentalmente cosa le motiva — non riescono a trovare un senso al loro lavoro o a legare con il proprio gruppo.

Pensa, quindi, a cosa intendi per appagamento, successo e soddisfazione e scopri come ciò si rapporta al tuo lavoro. Forse c’è uno scollamento tra ciò che ti motiva davvero e il modo in cui ti relazioni tanto ai progetti cui ti dedichi, quanto ai gruppi in cui sei coinvolto.

2. IMPARA AD ANALIZZARE IN MODO CONSAPEVOLE LE TUE ATTIVITÀ

Nei prossimi tre giorni, scrivi tutte le tue attività sul lavoro e non solo e annota, per ognuno, se ti prosciuga o ti soddisfa. Includi tanto i comportamenti intenzionali quanto le distrazioni involontarie (ad esempio, procrastinazione o il perdersi nelle e-mail).

Dopo tre giorni, rileggi il foglio con il tuo bilancio e chiediti se ci sono cambiamenti che puoi compiere per fare meno di ciò che ti prosciuga e più di ciò che ti anima.

3. FAI PAUSE DI 10/15 MINUTI OGNI 2 ORE

Dedica dieci, quindici minuti ogni due ore circa, alle attività che ti aiutano a ritrovare il tuo equilibrio interiore, come la meditazione, una passeggiata, lo stretching o ascoltare musica. Trovare più “tempo per se stessi” può portare più attaccamento ed esaltazione per il proprio lavoro e un minor stress.

4. RICORDATI COSA TI MOTIVA DEL TUO LAVORO

Il più delle volte, siamo esaltati per l’inizio di un nuovo lavoro ma, con il tempo e l’accumularsi dello stress, perdiamo di vista ciò che all’inizio ritenevamo esaltante. Ricordati, quindi, del perché non vedevi l’ora di iniziare il tuo incarico.

Pensa, in modo attento e sincero, ad almeno tre aspetti che hai amato del tuo lavoro quando lo hai scelto e scrivili su un foglio con la massima cura, meglio se in modo colorato e divertente.

Poni l’attenzione sugli elementi emozionali e non su quelli materiali, come i soldi.

Metti quindi questo appunto in un angolo della scrivania o della tua postazione di lavoro in modo che tu possa rileggerlo di tanto in tanto.

5. CREA UNA SOLIDA RETE DI AMICIZIE

Alcune delle relazioni più intime della nostra vita nascono sul lavoro. Abbiamo bisogno di amici, mentori, consiglieri e sostenitori con cui scambiarci pareri, per avere consigli da esperto, fare brainstorming, consolarci, aiutarci nella ricerca di soluzioni e sfogarci e/o festeggiare alla fine della settimana.

Per costruire la tua rete, sviluppa relazioni significative con persone che ammiri e rispetti, che ti sostengono nella tua crescita professionale e si interessano della tua felicità.

Ricordati, però, di sostenerle a tua volta e in egual misura.

Pubblicato da OBIETTIVO BENESSERE

OBIETTIVO BENESSERE è un percorso basato sulla mindfulness, termine inglese che vuol dire “consapevolezza“ e che, secondo Jon Kabat-Zinn, l’ideatore del protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) consiste nel: "prestare attenzione con intenzione al momento presente in modo non giudicante". La si può descrivere anche come un modo per coltivare una presenza più piena all’esperienza del momento, al qui e ora. L’approccio della mindfulness deriva ed è basato sulla meditazione di consapevolezza – una delle principali tradizione meditative del buddismo classico, ma scevro della cornice religiosa e corroborato da migliaia di ricerche scientifiche internazionali – e consiste proprio nel proporre un livello introduttivo, iniziale di pratica di meditazione che sia adeguato e adatto a contesti quotidiani, all’esperienza di vita normale che sperimentiamo tutti i giorni, specifico per migliorare l’equilibrio emotivo, il benessere psicofisico, la gestione di ansia, stress, dolore, dipendenze e disturbi depressivi minori.

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