IL POTERE DI CHIEDERE AIUTO

– PARTE 7 –

NON VEDO L’ORA DI DIVENTAR BAMBINO

L’universo di quel bambino era un immenso flusso emotivo in continua vibrazione interiore. Amava tutto ciò che di buono e bello c’era intorno a lui.

Si ritraeva, invece, solitario e silenzioso, dalle urla e dalla violenza che i suoi grandi occhioni catturavano increduli.

L’amore che lo circondava, infatti, era un sentimento fragile e delicato, che si mostrava fugace nelle lunghe giornate solitarie.

Quando alcuni dementi – nel significato di “privati di senno” – di poco più grandi di lui, gli tiravano sassi o lo insultavano, lui sapeva che si sarebbero stancati per una reazione che non sarebbe mai arrivata.

Lui, quel bambino, era convinto che sarebbe diventato sempre più forte nel superare tutto con il solo aiuto del suo “potere d’invisibilità”.

Molto spesso, infatti, ci si convince, per una serie di circostanze, che chiedere aiuto sia un atto di vigliaccheria o di fragilità emotiva.

Per il momento, quel bambino aspettava silenzioso che quei piccoli dementi esaurissero, annoiati, quella miserabile carica d’animalesca violenza, come di fatto avvenne. Quel bambino aveva vinto, ma lo aveva fatto ritirandosi nella sua piccola e silenziosa corazza interiore.

Solo anni dopo avrebbe imparato l’infinito potere del chiedere aiuto.

Pubblicato da OBIETTIVO BENESSERE

OBIETTIVO BENESSERE è un percorso basato sulla mindfulness, termine inglese che vuol dire “consapevolezza“ e che, secondo Jon Kabat-Zinn, l’ideatore del protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) consiste nel: "prestare attenzione con intenzione al momento presente in modo non giudicante". La si può descrivere anche come un modo per coltivare una presenza più piena all’esperienza del momento, al qui e ora. L’approccio della mindfulness deriva ed è basato sulla meditazione di consapevolezza – una delle principali tradizione meditative del buddismo classico, ma scevro della cornice religiosa e corroborato da migliaia di ricerche scientifiche internazionali – e consiste proprio nel proporre un livello introduttivo, iniziale di pratica di meditazione che sia adeguato e adatto a contesti quotidiani, all’esperienza di vita normale che sperimentiamo tutti i giorni, specifico per migliorare l’equilibrio emotivo, il benessere psicofisico, la gestione di ansia, stress, dolore, dipendenze e disturbi depressivi minori.

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