IL DIALOGO INTERIORE MODIFICA LA BIOCHIMICA DELL’ORGANISMO

Non esiste una “realtà oggettiva”, ma esiste solo una situazione che percepiamo attraverso una serie di filtri che il nostro cervello applica automaticamente in base al contesto nel quale siamo cresciuti, a quello in cui viviamo, al contesto emotivo, comportamentale e linguistico.

E’ però importante sapere che il contesto può essere cambiato. E’ stato dimostrato che, il modo in cui parliamo a noi stessi, il nostro dialogo interiore (self-talk), modifica profondamente la biochimica del nostro corpo.

Ogni frase che ci ripetiamo ha delle forti ripercussioni a livello neurale ed ormonale. Inizia quindi a parlarti in modo consapevole e funzionale.

TRASFORMA IL TUO DIALOGO INTERIORE IN FRASI FUNZIONALI

Le parole che usi ogni giorno, come abbiamo visto, condizionano fortemente il modo in cui vivi una determinata circostanza.

Se ripeti spesso, anche solo mentalmente:

– “non sono all’altezza” il tuo cervello si auto imporrà un limite “non me lo merito” e la tua mente farà di tutto per indurti a commettere errori per avvalorare la frase.

– “sono molto stanco”  il tuo organismo si predispone ad essere stanco

E’ quindi opportuno che tu faccia caso alle frasi che utilizzi più spesso e, nel caso in cui tu ti accorga che sono disfunzionali, trasformale. Invece di

– alla frase “non sono all’altezza” preferisci la frase “impegnati di più e ci riesci”.

– “sono molto stanco” utilizza la domanda “cosa puoi fare per avere più energia?”

Ti suonano un po’ strane, vero? Ti spiegherò perché sono state espresse in questo modo!

1. INIZIA LE FRASI CON UN VERBO

Iniziando le frasi con un verbo (per le domande il discorso è diverso, te ne parlo più avanti) In questo modo il cervello si preparerà ad un’azione da compiere.

E’ importante che i verbi siano espressi al presente indicativo, anche se ci si riferisce a qualcosa nel futuro. A volte ti potrebbe risultare grammaticalmente sbagliato, ma è il miglior modo per parlare alla tua mente

2. FORMULA LE FRASI IN MODO POSITIVO

Il nostro cervello non tiene conto della negazione.

Iniziare una frase con : “non voglio più sentirmi stanco” sarà interpretata come “sono stanco e voglio sentirmi stanco” ed il tuo corpo inizierà a produrre gli ormoni dello stress.

3. USA LA SECONDA PERSONA SINGOLARE O, MEGLIO ANCORA, LA TERZA PERSONA

Può sembrare qualcosa di assurdo, ma le ultime ricerche indicano che è molto efficace.

Parlarsi in prima persona singolare, utilizzando quindi “io” farà sì che, ciò che ci si ripete, perda di credibilità, perché il cervello è abituato, per esperienze pregresse, a svalutare ciò che si pensa di se stessi.

Usando invece la seconda persona singolare, quindi il “tu” per rivolgerci a noi, accadrà una specie di sdoppiamento della nostra mente, come se fosse qualcun altro a dirci quella frase. Così facendo ciò che ci diciamo diventerà, per il cervello, credibile ed autorevole. Con la terza persona, questo meccanismo sarà ancora più profondo ed efficace!

Quindi, invece di dirti “sono brava/o” è meglio dirti mentalmente “sei brava/o”, “Valerio è bravo!” “Valeria è brava!”

ESEMPIO DI FRASE FUNZIONALE

Frase NON funzionale: “vorrei perdere 3 kg in un mese” .

Frase funzionale: “segui uno stile nutrizionale funzionale per il tuo metabolismo che ti faccia sentire meglio”

Potresti ribattermi: “ma io non ho ancora trovato lo stile nutrizionale più adatto a me”. Questa frase ti aiuterà a trovarla!

Come modificheresti, quindi la frase “non me lo merito”?

PORSI LE DOMANDE GIUSTE UTILIZZANDO “COSA” E “COME”

Fare domande è un aspetto fondamentale della crescita personale. E’ però doveroso sapere formulare le domande nel modo giusto.

Sarebbe bene porre dei quesiti a noi stessi, in modo tale da stimolare un ragionamento logico che ci porti ad una modalità di pensiero-azione proattiva.

Ogni volta che ti fai delle domande inizia le frasi con “COSA” e con “COME” e vedrai che il tuo cervello inizierà a cercare soluzioni invece di concentrarsi sul problema.

Invece di chiederti “perché proprio a me?” è meglio chiederti “come puoi superare questa sfida?”.

Invece di “perché non ci riesco?” chiediti “cosa puoi modificare per poterci riuscire?”

Una piccola variante a questa regola potrebbe essere “perché non ci riesco ANCORA?”. Questa frase, come avrai notato, non rispetta tutte le regole dette in precedenza, ma con la parola ANCORA posta a fine domanda presuppone che ci lavorerai e che potrai comunque riuscirci.

Tu che domande ti fai di solito? Come potresti trasformarle in forma proattiva? NON SAI COME TRASFORMARE UNA FRASE?  SCRIVIMI, TI AIUTERO’ A FARLO!

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“DALL’OBIETTIVO AL BENESSERE”

Pubblicato da OBIETTIVO BENESSERE

OBIETTIVO BENESSERE è un percorso basato sulla mindfulness, termine inglese che vuol dire “consapevolezza“ e che, secondo Jon Kabat-Zinn, l’ideatore del protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) consiste nel: "prestare attenzione con intenzione al momento presente in modo non giudicante". La si può descrivere anche come un modo per coltivare una presenza più piena all’esperienza del momento, al qui e ora. L’approccio della mindfulness deriva ed è basato sulla meditazione di consapevolezza – una delle principali tradizione meditative del buddismo classico, ma scevro della cornice religiosa e corroborato da migliaia di ricerche scientifiche internazionali – e consiste proprio nel proporre un livello introduttivo, iniziale di pratica di meditazione che sia adeguato e adatto a contesti quotidiani, all’esperienza di vita normale che sperimentiamo tutti i giorni, specifico per migliorare l’equilibrio emotivo, il benessere psicofisico, la gestione di ansia, stress, dolore, dipendenze e disturbi depressivi minori.

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