Questo tema intende rispondere ad un preciso quesito, ma anche approfondire alcuni concetti importanti per tutti i temi sulla comunicazione, in particolare il concetto di interazione sociale e la distinzione tra interazione comunicativa come passaggio di informazioni a interazione comunicativa come elaborazione e condivisione di significati.
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IL FALSO MITO DELLA COMUNICAZIONE
Una delle teorie della comunicazione più famosa al mondo è un falso mito. Sto parlando della teoria di Mehrabian, non tanto famosa per il suo autore, quanto per il suo contenuto: “il processo comunicativo dipende per il 55% da elementi non verbali, per il 38% da elementi paraverbali e per il 7% da aspetti verbali”.
Questa teoria viene molto spesso utilizzata nei corsi di formazione, di PNL e di crescita personale. Per definizione, la comunicazione è il processo di trasmissione di un messaggio, da un soggetto emittente a uno ricevente.
CHE TU CREDA DI FARCELA O MENO, AVRAI COMUNQUE RAGIONE
Significa che siamo noi, attraverso le nostre credenze, a creare la realtà che viviamo, e non viceversa come siamo abituati a pensare abitualmente.Che tu creda di farcela (e questa è la prima credenza) o di non farcela (seconda credenza), in ogni caso, le cose avverranno avverranno assecondando il tuo schema di pensiero. Quando nasciamo, ci viene “consegnato” uno scenario pre-costituito dentro al quale, oltre al nostro nome e cognome già belli e pronti ad essere da noi “indossati”, abbiamo trovato anche alcuni schemi di comportamento e di ragionamento a cui attenerci. Già il nome e il cognome non sono cosa da poco. Se ti fossi chiamato Vasco (invece di Francesco, Davide, Michele o altri nomi comuni) in qualche modo avrebbe influito sulla tua vita, così come lo fa il cognome, la città, il periodo storico in cui siamo nati e così via. Nel famigerato scenario pre-costituito troviamo una serie di elementi che potenzialmente ci influenzeranno. Sottolineo potenzialmente perché scopo di un percorso di presa di coscienza di sé, è anche quello di liberarci da questi schemi.
LE TECNICHE CHE MOLTI “ESPERTI” UTILIZZANO POSSONO DANNEGGIARTI SE NON C’E’ UN OBIETTIVO CHIARO
Le parole che utilizziamo sono l’espressione delle nostre esperienze di vita e possono rivelare molto di quello che siamo e di quello in cui crediamo, soprattutto quando sono analizzate nel loro insieme a livello di struttura, successione e regole.
Sembra una banalità agli occhi di un esperto ma, in realtà, non avere un obiettivo può generare dei grossi danni. Sì, perché molte tecniche sono davvero potenti, sia in modo funzionale che disfunzionale.
COME RICONOSCERE E GESTIRE I MECCANISMI DELLA TUA MENTE
Iniziamo con il dire che i bias cognitivi sono costrutti fondati, al di fuori del giudizio critico, su percezioni errate o deformate, su pregiudizi e ideologie; utilizzati spesso per prendere decisioni in fretta e senza fatica.
Sono sempre di più le persone che parlano di bias cognitivi e che approfondiscono questo argomento: sta aumentando in modo considerevole la voglia di conoscere se stessi (e il proprio cervello) e il fatto che tu stia leggendo queste parole ne è la testimonianza.
Al tempo stesso, esiste anche un dato meno felice (ed è un eufemismo): da un lato sta aumentando l’interesse per la conoscenza, dall’altro lato sta aumentando a dismisura la disinformazione, ed è per questo che è necessario fare estrema chiarezza sull’argomento, sgomberando subito il campo da approcci poco scientifici.
MIGLIORA IL TUO DIALOGO INTERIORE CON LA CONSAPEVOLEZZA
Ti sei mai accorta o accorto che la tua mente produce un chiacchiericcio mentale a volte automatico, a volte volontario?
Ciò a cui facciamo riferimento quando parliamo di “self-talk”, nelle prestazioni, è solo il modo volontario di parlarsi.
Non è il solo notare come tendiamo a parlarci.
IL TUO CERVELLO TI INGANNA, ALLENALO!
Le distorsioni cognitive
ASTRAZIONE SELETTIVA DELLE INFORMAZIONI
Si crea un’astrazione selettiva delle informazioni quando si considerano solo i dati in accordo con le proprie convinzioni, ignorando o sottovalutando quelli che non lo sono.
ESEMPIO
Se mentre parli in pubblico ti accorgi che tre persone, di un’ampia platea, stanno sbadigliando o sono distratte, verrai alla conclusione che non sei in grado di coinvolgere il pubblico.
DISTORSIONI COGNITIVE ”L’IPERGENERALIZZAZIONE”
E’ una delle distorsioni cognitive più diffuse.
Si tratta di un fenomeno per cui un evento, un comportamento o un’esperienza, vengono percepiti come rappresentativi di una situazione generalizzata ed universale e non percepiti, invece, per quello che sono, ossia come un singolo evento, comportamento o esperienza.
IL DIALOGO INTERIORE MODIFICA LA BIOCHIMICA DELL’ORGANISMO
Non esiste una “realtà oggettiva”, ma esiste solo una situazione che percepiamo attraverso una serie di filtri che il nostro cervello applica automaticamente in base al contesto nel quale siamo cresciuti, a quello in cui viviamo, al contesto emotivo, comportamentale e linguistico.
E’, però, importante sapere che il contesto può essere cambiato. E’ stato dimostrato che, il modo in cui parli parliamo a noi stessi, modifica la biochimica del nostro corpo.
Ogni frase che ci ripetiamo ha delle forti ripercussioni a livello neurale ed ormonale. Inizia quindi a parlarti in modo consapevole e funzionale.
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